Las Mariposas

Passeggiando per il lungomare di Santo Domingo (il “Malecón”) prima o poi ci si imbatte in un grosso obelisco (non bellissimo a dire il vero) su cui è dipinta l’immagine di tre ragazze, raffigurate come se fossero degli angeli. Non si tratta propriamente di angeli ma de “Las Mariposas” (Le Farfalle), nome in codice delle sorelle Mirabal.

Le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa) erano tre ragazze nate tra il 1925 e il 1935 in Repubblica Dominicana, che, come molti altri, videro la loro vita completamente stravolta dall’avvento della dittatura di Trujillo, una delle più dure instaurate in America latina. L’opposizione al regime e la ribellione contro le atrocità commesse dal dittatore le portò ad entrare a far parte del “Movimento Rivoluzionario 14 Giugno”, gruppo politico clandestino che combatteva contro il regime. Nel gennaio del 1960 il gruppo venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo e i suoi membri furono imprigionati. Tra questi, due delle sorelle Mirabal (Minerva e Maria Teresa), che furono violentate e torturate in più occasioni, insieme ai loro mariti. Il 9 agosto, con una disposizione inaspettata da parte di Trujillo, le sorelle vennero liberate, mentre i mariti continuavano ad essere detenuti in carcere.

Il 25 novembre 1960, mentre le sorelle Mirabal facevano ritorno dal carcere, dove andavano a far visita ai loro consorti, la loro auto fu bloccata da alcuni uomini appartenenti ai servizi segreti dominicani. Le tre ragazze furono costrette ad uscire dal veicolo, insieme al loro autista, e furono condotte in un luogo appartato dove vennero barbaramente uccise a bastonate. Dopo l’omicidio, i corpi vennero rimessi nella loro auto, che venne spinta giù da un dirupo per simulare un incidente.

Questa triste storia è datata 1960, ma, dopo 59 anni, non possiamo certo dire che non ci suoni familiare. Dopo 59 anni, continuiamo a parlare delle vite interrotte di donne, ogni giorno, in ogni parte del mondo e delle loro voci spezzate tra le mura domestiche o nelle piazze pubbliche.

Chissà per quanto ancora dovremmo ascoltare storie di farfalle senza ali e di mimi senza più sorrisi. L’unica cosa certa è che continueremo a lottare per un mondo più equo, così come tre giovani dominicane 59 anni fa. E, come disse Minerva Mirabal: “Si me matan, sacaré los brazos de la tumba y seré más fuerte”.